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Alla Veralli Cortesi buttati altri soldi dalla finestra. Infatti, dopo l’assunzione dei nuovi dirigenti, verranno spesi 30.500,00 euro per blindare la struttura della residenza protetta di Cappuccini e renderla più chiusa di una caserma degli anni ’60. Oggi anche le caserme sono accessibili al pubblico! Secondo il Consiglio di Amministrazione la giustificazione della spesa si basa su alcuni furti di quadri e terrecotte (nonché di alcune stampe), facenti parte della Raccolta d’arte contemporanea con funzione di arte-terapia, esposti al piano terra della Residenza protetta lo scorso 29 ottobre, nonché in riferimento all’allontanamento di un ospite dalla struttura nel mese di aprile, finito in tragedia. Dagli atti risulta che gli interventi approvati riguarderebbero la rimozione di tutte le maniglie esterne degli accessi all’edificio e la riduzione del numero degli ingressi per il pubblico al minimo indispensabile e l’installazione di videosorveglianza, l’installazione di una barra automatizzata all’unico ingresso carrabile (ed anche pedonale) dell’intero complesso, azionabile dal servizio di guardiania.
Le prime riflessioni a caldo sono che sembra strano che ci possa essere stato un furto dall’esterno proprio sotto l’attuale amministrazione.
In ogni caso noi nutriamo seri dubbi sulla opportunità di procedere perfino con la rimozione di tutte le maniglie esterne, anche per una questione di sicurezza. Comunque, l’azione intrapresa va verso una chiusura a riccio dell’Ente che contrasta con una politica di trasparenza e apertura alla cittadinanza, che già in passato ha fatto molti danni, come il fallimento della C.A.ME.VA.T. avrebbe docuto insegnare.
Infine, non si capisce perché il parco della residenza di Cappuccini, recentemente oggetto di riqualificazione con i denari del PUC 2, non dovrebbe essere fruibile dai cittadini, che invece si vedono chiudere le porte in faccia a proprie spese.

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