Condividi su facebook
Condividi su twitter
La Comunità del Diacono Franco Emili ha sempre portato avanti un modello diverso, lontano dalle speculazioni che troppo spesso caratterizzano l'accoglienza degli immigrati
immigrati

Le recenti vicende che hanno visto le speculazioni sui compensi elargiti ad enti o cooperative per l’accoglienza degli immigrati, vedono nel nostro comprensorio una positiva e quasi unica eccezione. Stiamo parlando della Comunità di Vita Solidale del Diacono Franco Emili, che ci porta a conoscenza di una lettera ricevuta dalla Regione dell’Umbria, Settore Emergenza Profughi Nord Africa, con la quale gli viene espresso l’apprezzamento per la qualità dell’accoglienza offerta e per il fatto che la sua Comunità ha sempre rifiutato le sovvenzioni statali in favore degli immigrati.

Questo perché la Comunità di Vita Solidale, con sede a Gualdo Cattaneo e a Pantalla di Todi, ha sempre preferito dare sostentamento ai propri ospiti, creando loro le condizioni per lavorare e produrre il necessario, per la loro permanenza nel territorio. In questa maniera il Diacono Emili, ha voluto raggiungere il doppio scopo di non far gravare sulla collettività il costo dell’accoglienza e nello stesso tempo di nobilitare la vita difficile di queste persone, creandogli un’occupazione, senza farli vivere nell’ozio.

Come abbiamo potuto vedere, purtroppo molte altre realtà simili hanno invece usato gli immigrati per un loro illegittimo arricchimento, sfruttando le difficoltà di quei poveretti e truffando lo Stato italiano. Ci auguriamo pertanto, che l’esempio della Comunità di Vita Solidale non rimanga isolato e che venga invece preso a modello per una migliore sostenibilità ed una migliore integrazione con i territori di accoglienza.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter