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Dal 6 dicembre 2014 al 31 gennaio 2015 Palazzo Morelli Fine Art ospita la mostra personale di Antonella Zazzera, giovane scultrice tuderte fra le più interessanti della sua generazione
zazzera Naturalia

Ormai la conoscono in tutta Italia, in Europa, in Usa ed in altre parti del mondo, ma il suo pensiero va sempre alla sua città natale che non ha mai abbandonato ed a cui ora fa omaggio di una mostra delle sue opere che sicuramente attirerà nella città di Todi molti di quelli che apprezzano la sua arte.

Dal 6 dicembre 2014 al 31 gennaio 2015 Palazzo Morelli Fine Art ospita la mostra personale di Antonella Zazzera, giovane scultrice umbra fra le più interessanti della sua generazione che, per l’occasione, presenta alcuni lavori recenti realizzati in rame (Armonici, Ritrattiche), in alluminio (Naturalia) e in rame e polpa di cellulosa (Carte / Scultura).
Forgiate grazie ad
una tecnica personalissima che negli anni ha migliorato ed ottimizzato sondando le molte possibilità che il rame offre, le sculture di Antonella Zazzera prendono forma, peso e spessore grazie ad un lento, meticoloso processo di sedimentazione.

I fili di rame dagli spessori e dai colori diversi che usa diventano fili/segno, le cui linee di forza disegnano lo spazio e si estendono in esso, originando quello che l’artista definisce Segnotraccia.
Questi fili non vengono mai intrecciati, ma sovrapposti, dando vita ad una trama infinita dal ritmo ostinato, nella quale si annidano bagliori e luminescenze, imprigionati nello spazio dellʼopera che vive grazie alla luce che l’accarezza e la vivifica, affermando la sua centralità nella definizione di spazi e forme.

La rassegna presenta anche un gruppo di lavori su carta del 2009, dove il segno libero a grafite o a carboncino – una traccia appena accennata, un tocco generato dal movimento naturale della mano, una ricerca di armonia ed equilibrio per il corpo scultoreo – si dispiega entro i margini del foglio, rivelando un ulteriore aspetto del fare di Antonella Zazzera.zazzera CS
Mai esposte prima dʼoggi, queste pagine intime e di studio dichiarano apertamente la loro relazione con le sculture in rame che lʼartista plasma mossa dalle stesse tensioni, seppur maggiormente veicolate e dominate, e che sulla carta si riversano in modo più istintivo, sciolto e svincolato da strutture, sino a rivelarci alcuni degli aspetti che stanno alla base della loro origine.

Completano l’articolato percorso della mostra una serie di fotografie realizzate da Melina Mulas all’interno e all’esterno dello studio di Antonella Zazzera, a /strong>Todi, in un pomeriggio dell’estate del 2012. Immagini altre rispetto alle opere, questi scatti compongono una sorta di inventario del quotidiano e tratteggiano elementi della natura e dellʼuomo che poi, in qualche modo, notiamo essere in relazione strettissima con le opere, come possono esserlo degli arbusti, un nido, la terra da poco lavorata, un tronco, un sasso o un attrezzo del passato.

Per l’occasione della mostra sarà presentato il volume con fotografie inedite di Melina Mulas: Antonella Zazzera Le origini del fare, un libro che raccoglie una cinquantina di scatti che raccontano Antonella Zazzera al lavoro, immersa nelle sue opere, circondata dai suoi “oggetti d’affezione” e da tutto quanto sta alla base del suo metodo. Grazie a queste immagini, l’artista, legata come pochi altri sanno esserlo alla sua terra e alle sue origini, rende palpabile l’idea di una possibile fusione totale fra arte e vita: credo che sta, da sempre, alla base del suo procedere.
Il volume (bilingue italiano / inglese) contiene inoltre una presentazione di Nicola Carrino, una poesia di Antonia Mulas e un testo di Federico Sardella.

Antonella Zazzera nasce il 19 gennaio 1976 a Todi. Compie i suoi studi allʼAccademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia dove si diploma in Pittura nel 1999.
In seguito, sotto la guida di Mauro Salvi, approfondisce
la conoscenza dellʼarte italiana ed il recupero di valori fondamentali quali segno, luce e spazio.
La sua ricerca artistica spazia dalla pittura al disegno alla fotografia, sino alla scultura e allʼinstallazione, e si fonda sul Segnotraccia, archetipo visivo e sensitivo che diviene identificazione totale con lʼessere nel suo divenire.
Sempre fedele alla sua intuizione iniziale, l’attuale lavoro si presenta come il risultato di un percorso che, partendo dallʼindagine fotografica, ha portato Antonella Zazzera ad indagare la centralità della luce nella definizione dello spazio e della forma.

A partire dai primi anni Novanta inizia la collaborazione con Giuliana Soprani Dorazio, che proseguirà fino al 2012. Nellʼeccezionale contesto della Galleria Extra Moenia a Todi, Antonella Zazzera completa la sua formazione artistica, con un impegno non solo teorico ma anche organizzativo, ed ha occasione di incontrare alcuni artisti che segneranno profondamente il suo procedere come Nicola Carrino, Enrico Castellani, Carlo Lorenzetti, Carmengloria Morales, Nini (Antonia) Mulas e Giuseppe Spagnulo.
Dopo le prime esposizioni individuali e di gruppo, tra le quali va ricordata AllʼOmbra di Bramante: sculture in un Parco, a cura di Giorgio Bonomi e Giuliana Soprani Dorazio, presso il Parco del Bramante, a Todi nel 2004, nel 2005 vince il 1° Premio per la giovane Scultura Italiana istituito dallʼAccademia Nazionale di San Luca a Roma.
Da questo momento il suo percorso espositivo subisce una rapida impennata e si contano numerose le partecipazioni a rassegne collettive in spazi pubblici e privati, dove il lavoro di Antonella Zazzera viene presentato fra i più originali elaborati scultorei degli ultimi anni in Italia, seppur legato alla tradizione, alle sue forme, modalità e valori.
Nel 2006 partecipa alla XXIV Biennale di Scultura di Gubbio, a Palazzo Pretorio, a
Gubbio; nel 2007, in occasione dellʼapertura del Festival del Cinema a Venezia, è presente al Lido con una scultura in rame di grandi dimensioni ad Open, 10. International Exhibition of Sculptures and Installations e nel
2010 viene invitata alla mostra La Scultura Italiana del XXI secolo, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, a Milano.
Nel 2011 è invitata alla 54. Biennale di Venezia, nel Padiglione Italia / Umbria, allestito presso il Museo di Palazzo Collicola a Spoleto e installa una scultura da parete nella Bocconi Art Gallery, Spazio Arte dellʼUniversità Bocconi, a Milano.
Anche il 2012 la vede protagonista di importanti rassegne dedicate alla scultura e alle sue possibili declinazioni quali Periplo della Scultura Contemporanea 3, a cura di Giuseppe
Appella, al MUSMA Museo della Scultura Contemporanea di Matera e + 50 Sculture in città tra memoria (1962) e presente (2012), a cura di Gianluca Marziani, al Palazzo Collicola di Spoleto dove, rendendo omaggio a distanza di cinquanta anni alla storica rassegna organizzata da Giovanni Carandente negli stessi luoghi, opere di maestri storici (da Alexander Calder a Ettore Colla a David Smith) sono proposte accanto a quelle di scultori delle generazioni successive.
Nello stesso anno è presente con una scultura anche alla rassegna Museion Passage al Museion Museo dʼArte Moderna e Contemporanea di Bolzano.

Tra le principali esposizioni personali degli ultimi anni sono invece da ricordare quelle allestite presso Grossetti Arte Contemporanea a Milano nel 2007 (con Daniele Nitti) e 2011; Museo della Musica a Bologna, Galleria Extra Moenia a Todi, Fioretto Arte a Padova nel 2008; Antonella Cattani Contemporary Art a Bolzano nel 2009 e 2013;
Studio G7 a Bologna nel 2012; Disegno associazione per le arti contemporanee a Mantova e Galerie Frey a Vienna nel 2013.
Nel marzo 2014 la storica Galerie Jaeger Bucher le dedica un’ampia antologica con oltre trenta lavori nella sua sede di Parigi, accompagnata da una monografia con scritti di Enrico Castellani, Frédéric Jaeger e Federico Sardella. Seguiranno una mostra con Carla Accardi, Paola Pezzi e Cristina Volpi nella galleria Santo Ficara a Firenze ed una con Herbert Golser nella Galerie Frey a Salisburgo.
A settembre, su invito di Arnaldo Pomodoro, è invece presente con una scultura di grandi dimensioni alla collettiva Highly Recommended: Emerging Sculptors negli spazi del Frederik Meijer Gardens & Sculpture Park a Grand Rapids, Michigan, Zazzera Armonico uno dei più importanti giardini botanici del mondo, con un parco di sculture che, in uno spazio di circa 139 acri, ospita una collezione permanente all’aperto con opere dei più importanti autori contemporanei: da Picasso a Rodin a Moore, da Serra a Oldenbourg a Bourgeois sino a Penone e Kapoor.
La rassegna, dedicata alle tante possibili declinazioni del fare scultura oggi, comprende i lavori di 16 artisti delle ultime generazioni, ognuno dei quali
individuato grazie alla segnalazione degli scultori le cui opere sono presenti nella collezione del parco.
Antonella Zazzera vive e lavora a Todi.

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