Condividi su facebook
Condividi su twitter
Prima, della Giunta Regionale, ipotesi di allocazione delle risorse che per il prossimo settennato ammontano per l’Umbria ad oltre 1 miliardo 700 milioni. Per il cofinanziamento regionale, intorno ai 34 milioni annui (238,64 m euro nel complesso), cinque volte tanto la fase attuale 2007-2013, occorrerà rivedere fortemente le allocazioni di bilancio come storicamente definite.
Marini fondi europei

Forse la passata presenza dell’attuale Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria a Bruxelles e l’apprezzamento che ha ricevuto nelle istituzioni comunitarie non c’entra nulla, forse la Regione Umbria ben conosce i meandri dei “ministeri” dell’Ue oppure ha dato prova di saper ben operare.
Visti i risultati raggiunti, l’Umbria sicuramente non ha seguito il vademecum dei perdenti che, per le istituzioni comunitarie e riferito ad una regione che i soldi li ha visti diminuire, significa: “Oltre alla mancanza di personale nelle strutture dell’autorità di pagamento – ha considerato la Corte di Giustizia Europea – le irregolarità riguardano ritardi nell’esecuzione dei controlli di primo e di secondo livello, nella trasmissione delle relazioni, nel seguito dato ai controlli e nell’aggiornamento della tabella di monitoraggio, nonché nelle verifiche che l’autorità di pagamento avrebbe dovuto effettuare”.
Per la Corte particolarmente grave è stato il non segnalare diverse irregolarità da parte dei controllori regionali, mentre altri accertamenti erano stati considerati conclusi senza che fossero stati esaminati documenti essenziali. La Commissione ha anche contestato l’affidabilità della percentuale delle spese controllate e delle rettifiche proposte dalle autorità regionali e ha constatato il malfunzionamento dell’autorità di pagamento.”

“I fondi comunitari, oggi più che mai, devono essere finalizzati a creare nuovo sviluppo e occupazione. Per questo saranno indirizzati principalmente verso le imprese, affinché possano creare maggiore occupazione, e verso gli stessi cittadini”.
E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha illustrato quest’oggi a Perugia, a Palazzo Donini, al Tavolo generale dell’Alleanza per lo sviluppo, i contenuti del Quadro strategico regionale 2014-2020, pre-adottato dalla Giunta regionale, che indica gli obiettivi strategici che si vogliono raggiungere con questa nuova stagione della programmazione dei fondi comunitari. L’atto contiene anche una prima ipotesi di allocazione delle risorse che per il prossimo settennato ammontano per l’Umbria ad oltre 1 miliardo 700 milioni.

 “Ciò che intendiamo fare – ha affermato Marini – è creare le condizioni strutturali per accrescere la competitività del nostro sistema economico e produttivo, raccogliendo anche le indicazioni della stessa Commissione europea che chiede di privilegiare i settori dell’ambiente e dell’energia.
Più che in passato, quindi – ha aggiunto – questa volta il tema della crescita e del lavoro dovrà essere centrale nella nostra azione di governo e programmazione”.
 
Tra le principali novità della nuova programmazione dei fondi comunitari la Presidente ha indicato quella relativa alla definizione dei risultati attesi per ogni singolo obiettivo indicato nel Quadro strategico: “l’Europa – ha affermato – non solo pretende che vengano specificati i risultati che si intendono raggiungere con le risorse comunitarie, ma gli stessi saranno anche monitorati e misurati”.
La presidente ha quindi riferito che è stata anche effettuata una maggiore concentrazione delle risorse su un numero limitato di obiettivi.
 Il documento illustrato oggi, dopo la fase partecipativa con tutti i soggetti che compongono il Tavolo generale, sarà  approvato dalla Giunta regionale e trasmesso al Consiglio regionale affinché l’assemblea legislativa regionale lo possa discutere ed approvare definitivamente nel prossimo mese di luglio.

E così, per la programmazione comunitaria 2014-2020 la Regione Umbria potrà disporre di un ammontare complessivo di risorse pari a 1 miliardo 774,24 milioni di euro.
Alla Regione Umbria, infatti, sono state assegnate il 4,59 per cento delle risorse per il centro-nord, pari a 347,4milioni di euro, valore questo che include anche la quota spettante all’Umbria a valere sui Programmi operativi nazionali (PON)gestiti dai ministeri.
A tali risorse si deve aggiungere la quota del cofinanziamento statale (35 per cento per i POR pari a 207,83 meuro e 50per cento per i PON pari a 45,9 meuro), arrivando in tal modo ad un ammontare di cofinanziamento statale pari a 253,73 milioni che sommati alla quota comunitaria ammontano a 601,13 milioni (FS+COF STATALE).

Ragionando invece solo in termini di risorse comunitarie gestite dai programmi regionali (senza quindi considerare quelle di cui ai programmi nazionali e del programma CEI), queste sono pari a 296,9 meuro, ai quali si aggiungono le risorse del cofinanziamento regionale, (pari al 15 per cento) per 89,07 milioni di euro. Considerando quindi anche il cofinanziamento statale arriviamo a una quota POR regionali di 593,8, a cui aggiungere una quota PON di 91,84 milioni di euro e quota per il Programma YEI di 23 milioni.

In totale, le risorse che andranno alla Regione Umbria, tra risorse destinate ai PO (FESR E FSE) e risorse destinate ai PON (compreso il PON YEI) che avranno una ricaduta diretta nel territorio regionale, saranno quindi pari a 708,64 Meuro, rispetto ai 571,14 del 2007-2013.

Il cofinanziamento regionale ai POR rappresenta una novità della programmazione 2014-2020 rispetto all’attuale programmazione in corso, dove la quota di cofinanziamento nazionale era interamente coperta dallo Stato. Questa impostazione rispecchia la precedente programmazione 2000-2006 in cui le Regioni partecipavano con una quota a carico del bilancio regionale.
Oltre al cofinanziamento regionale dei POR FESR e FSE, la Regione dovrà assicurare, per il settennio, anche il cofinanziamento del Programma di sviluppo rurale FEASR pari a 149,57 meuro. Il cofinanziamento regionale nel 2007-2013 era previsto solo per il PSR e ammontava a 7,0 m.euro l’anno.
L’obbligo di un cofinanziamento regionale, che si cifra per l’insieme dei Fondi intorno ai 34 milioni annui (238,64 m euro nel complesso), cinque volte tanto la fase attuale 2007-2013, pone una questione di assoluto rilievo per la politica di bilancio della Regione, che dovrà regolarsi di conseguenza reperendo tali risorse e quindi rivedendo fortemente le allocazioni come storicamente definite. In tale quota regionale, naturalmente, sarà ricompreso il cofinanziamento per gli interventi attuati dagli enti pubblici.

Nel documento “Verso il Quadro strategico regionale 2014-2020” si era ipotizzato di suddividere le risorse tra il POR FESR e il POR FSE nella percentuale del 55% per il Por FESR e 45% per il Por FSE.
Tuttavia, alla luce della ripartizione definitiva sopra delineata, si consta che il Fondo sociale europeo beneficia in misura maggiore del FESR, delle risorse destinate ai PON Nazionali con un’assegnazione di 38,8 milioni di euro ai PON FSE e la restante quota di 7,1 milioni a carico dei PON FESR. Pertanto, in virtù della ripartizione assegnata all’Umbria, al fine di riequilibrare le risorse tra i due fondi (FESR e FSE) si è optato per la conferma della ripartizione nella percentuale del 60% per il Por FESR (pari a 356,28 milioni) e 40% per il Por FSE (pari a 237,52 milioni) di cui all’attuale periodo di programmazione.
Alle risorse del FSE si aggiungono 100,6 milioni di euro (PON nazionali comprensivo del Programma YEI, Youth Employment Initiative), giungendo ad una quota FSE di 338,12 meuro che riesce ad equilibrare la situazione iniziale.
Per il FEASR, la Regione potrà contare su un contributo comunitario di 378,01 milioni di euro a cui va aggiunta la quota, rispettivamente nazionale e regionale di 349,0 e 149,57 milioni di euro.

A livello regionale, quindi, nel complesso, considerando anche le risorse del Programma di sviluppo rurale e le risorse del Fondo sviluppo e coesione si potrebbe prevedere la seguente situazione, con un aumento delle risorse di circa il 9 per cento rispetto all’attuale programmazione 2007-2013:  

PROGRAMMI 2014-2020

Umbria

Risorse attribuite 2014-2020 (milioni di euro)

Risorse 2007-2013

(milioni di euro)

Differenza con 2007-2013 (v.a.)

PSR

876,6

785,81

90,79

POR FESR (quota 60%)

356,28

343,76

12,52

POR FSE (quota 40%)

237,52

227,38

10,14

PON FESR E FSE (n. 4)

91,84

91,84

Programma YEI

23,0

23,0

PON FEASR (n.2)*

Programma FSC

189,0

213,69

-24,69

TOTALE

1.774,24

1.570,64

203,60

 

 

 

 La scelta strategica a livello nazionale e comunitario per la definizione di Programmi regionali mono o plurifondo è stata orientata verso programmi monofondo. L’Umbria opterà quindi per i due Programmi FESR e FSE monofondo scegliendo, tuttavia, un’unica Autorità di gestione per i due Programmi così come un unico Comitato di Sorveglianza, nell’ottica di un miglioramento della governance, l’enfatizzazione dell’integrazione tra i Fondi ed il miglioramento della capacità amministrativa. 
 
Un inciso deve essere fatto per i Programmi operativi nazionali che coprono tutte le categorie di regioni e verranno gestiti a livello nazionale ma le risorse, destinate alle varie regioni, avranno una ricaduta diretta nel territorio regionale di riferimento (territorio e risorse individuate a priori).
Partendo di nuovo dall’analisi di contesto territoriale nel quale si sintetizzano i principali punti di forza e di debolezza del sistema regionale, il documento illustrato al Tavolo generale  definisce la strategia regionale, intesa quale definizione delle sfide da assumere per impostare correttamente le scelte programmatiche e gli obiettivi di sviluppo regionale anche con riferimento al conseguimento da parte dell’Italia degli obiettivi di Europa 2020, ai quali la Regione Umbria concorre.
Nell’attivare un adeguato processo selettivo, che sappia riconoscere e focalizzare le peculiarità socio-economiche più rilevanti e gli ambiti/settori ove maggiori e più avanzate sono le competenze umbre, la Regione intende delineare traiettorie di sviluppo “competence-based” e “place based”.
Ciò nella consapevolezza che nulla è più come prima e che occorre anche in Umbria un nuovo modo di essere impresa, un nuovo modo di essere attore sociale, un nuovo modello di partecipazione e concertazione, un nuovo modo di essere pubblica amministrazione, un nuovo modo di pensare ed agire.

i macro interventi ipotizzati

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter