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Scattano il 4 gennaio i saldi invernali; abbigliamento, calzature ed accessori - secondo Confcommercio - saranno scontati mediamente del 40%.
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Anche in Umbria – come in tutta Italia, con eccezione di Basilicata e Campania che hanno già iniziato – scattano il 4 gennaio i saldi invernali.
Come ogni anno, l’Ufficio studi di Confcommercio ha elaborato una stima sull’andamento di questo tradizionale appuntamento commerciale. 

Ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2014, spenderà, secondo Confcommercio, 340 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore.

Le famiglie che acquisteranno in saldo saranno 16 milioni, su un totale di 25,8 milioni, mentre la spesa media per persona è stimata in 148 euro.

Più in là si saprà se la previsione è stata esatta, i timori per la crisi in atto sono in parte bilanciati dalla sensazione che molti abbiano risparmiato sui regali di Natale per puntare su quelli per la Befana
“Tutta la stagione autunno-inverno – sostiene Confcommercio della provincia di Perugia – ha reso evidente una situazione ancora grave per i consumi: i redditi pro capite reali sono tornati ai livelli del 1986, la pressione fiscale è altissima, il clima di fiducia è incerto. 
Dopo un lungo periodo così austero, nonostante le preoccupazioni, ci auguriamo che gli umbri non rinuncino al tradizionale e straordinario rito dei saldi, con la ricerca dell’affare giusto per le proprie tasche e per le proprie esigenze.
Abbigliamento, calzature ed accessori – conclude Confcommercio – saranno infatti scontati mediamente del 40%”.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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